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30.07.2014
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Sviluppo rurale: ecco lo stato dell’arte

immagine_editorACCORDO DI PARTENARIATO
Lo scorso 22 aprile 2014 è stato inviato alla Commissione europea per l’approvazione, l’accordo di Partenariato conforme all’articolo 14 del Reg. UE n.1303/2013.
Il testo  contiene le modalità per garantire l’allineamento della Strategia Nazionale con gli obiettivi dell’Unione volti ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.
Nel documento di partenariato sono presenti, tra le altre cose, non pochi riferimenti al concetto di “complementarietà e coerenza tra fondi” che costituirà il principio base per l’imputazione delle spese nel prossimo periodo di programmazione.
In merito, infatti,  la Commissione europea nel “Meeting of the committee for the common organisation of the agricultural markets” del 16 giugno u.s. ha precisato che: la “demarcazione come prima prevista non è più richiesta” ed ha espresso inoltre parere positivo sul sistema del controllo informatizzato, peraltro già utilizzato da alcuni Stati membri. Tale sistema consentirebbe di sostenere il progetto di modifica della Strategia Nazionale presentato dalla delegazione italiana, che prevede l’ipotesi del doppio sportello fatta salva la verifica su base informatizzata. Ciò,  risulta in linea con le indicazioni dei regolamenti UE  e garantirebbe il superamento delle diverse forme di demarcazione che ora non risultano più conformi agli orientamenti e le direttive comunitarie.
Gli accordi di partenariato dei diversi Paesi Membri, rifletteranno l’approccio strategico comune dell’UE a livello nazionale, definendo per ciascuno Stato membro le modalità di coordinamento delle diverse politiche e il relativo utilizzo dei fondi ESI (fondi strutturali e di investimento Europei).

NORMATIVA SULLO SVILUPPO RURALE
Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale riferito allo Sviluppo Rurale, è giunto ormai alla fase conclusiva del suo iter procedurale.
In termini di risorse, il Reg. Ue 1305/2013 ha assegnato all'Italia una dotazione del FEASR pari a  10,43 miliardi di € per il periodo 2014-2020. A questo importo si devono aggiungere altrettante risorse finanziarie del cofinanziamento nazionale. Pertanto, il valore complessivo della spesa pubblica per lo sviluppo rurale per l'Italia è di 20,85 miliardi di € in sette anni. Tale somma risulta del 6% superiore rispetto a quella della programmazione 2007-2013, a dimostrazione della crescente importanza dello sviluppo rurale nell'ambito della nuova Pac.
L'accordo della Conferenza Stato-Regioni del 16 gennaio 2014 ha previsto di destinare 18,6 miliardi di € all'attuazione dei programmi regionali e 2,2 a misure nazionali.

Oltre ai regolamenti di base adottati dal Parlamento europeo e dal Consiglio lo scorso dicembre 2013, alla Commissione europea è conferito il potere di adottare atti di esecuzione e atti delegati al fine di disciplinare nel dettaglio i vari aspetti della legislazione principale.

Proprio il 31 luglio 2014, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L227, sono stati pubblicati tali importanti regolamenti sullo SR. In particolare, i documenti in questione sono:

- Regolamento delegato (UE) n. 807/2014 della Commissione, dell’11 marzo 2014, che integra talune disposizioni del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che introduce disposizioni transitorie;
- Regolamento di esecuzione (UE) n. 808/2014 della Commissione, del 17 luglio 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
 
La prossima programmazione 2014-2020 vedrà la coesistenza di n. 2 Pon (nazionali), insieme ai tradizionali 21 Psr regionali. 
A livello regionale  si è ormai giunti alla fase conclusiva del percorso volto alla redazione dei singoli PSR regionali, il cui termine ultimo per la presentazione alla Commissione europea è scaduto lo scorso 22 luglio 2014.  
L’iter per la redazione dei singoli Programmi regionali è stato caratterizzato dalle  seguenti fasi:
- Analisi di contesto;
- Analisi SWOT (punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce);
- Individuazione dei fabbisogni;
- Definizione delle strategie;
- Declinazione delle misure;

Alcune regioni hanno comunicato la loro impossibilità di trasmettere alla Commissione il PSR entro la data prefissata del 22 luglio. La Commissione europea, procederà  all’ approvazione definitiva dei singoli PSR regionali presumibilmente tra ottobre e dicembre 2014.
Una volta verificati dalla Commissione i documenti saranno  successivamente ritrasferiti alle varie regioni per eventuali modifiche/integrazioni. Da settembre a dicembre vi sarà la chiusura dei singoli documenti, le cui disposizioni, salvo imprevisti, saranno operative già dall’inizio del nuovo anno.

A livello nazionale, inoltre, sta procedendo alla definizione del  “Piano di Sviluppo rurale Nazionale” che comprenderà tre misure (gestione del rischio, biodiversità animale e infrastrutture irrigue) ed il documento sulla “Rete Rurale Nazionale”. Come per il caso dei singoli PSR regionali anche tali documenti sono stati trasferiti a Bruxelles per l’approvazione entro il 22 luglio 2014.
Le risorse destinate a tale ambito sono pari a 2,14 miliardi di euro per PSRN sulle assicurazioni, investimenti irrigui e zootecnia (Contributo FEASR: 45%). In particolare la specifica ripartizione di tale risorse prevede  1.640.000.000 € alla gestione rischio, (di cui sono stati ipotizzati 200.000.000 €  per fondi di mutualizzazione e strumento di stabilizzazione del reddito di cui agli artt. 38 e 39), 300.000.000 € per gli investimenti irrigui e 200.000.000 € per il miglioramento genetico e Biodiversità animale.