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12.06.2014
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DE PONTI (UNAPROA): "ADEGUARSI AL CAMBIAMENTO. EXPO GRANDE OCCASIONE PER L'ORTOFRUTTA"
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Testata : Corriere Ortofrutticolo


La morte e il ricordo di Gennaro Galdiero, internazionalizzazione, fiere. Sono diversi gli argomenti affrontati da Ambrogio De Ponti, presidente di Unaproa, nel suo ultimo editoriale dell'unione nazionale  tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio.

Dopo aver ricordato con commozione l'amico Gennaro, ucciso in un agguato alcune settimane fa (leggi news), De Ponti ricorda come "la nostra assemblea quest’anno ci ha fatto riflettere su un tema essenziale per lo sviluppo del nostro sistema aggregato: l’internazionalizzazione. Internazionalizzare non vuol dire esportare, esportare è conseguenza commerciale, vuole dire, invece, avere un particolare approccio mentale, un modo diverso per affrontare le prossime sfide. Aiutarci a capire che esiste un modo più adeguato alle nostre realtà, anche se piccole, per essere competitivi, utilizzando tutto quello che le nuove tecnologie ci offrono credo sia il nostro compito di Unione Nazionale. È questo che abbiamo cercato di comunicare attraverso gli interventi dei relatori: tecnologia, applicazioni, logistica, banche, non è un esercizio di stile, è una proposta concreta.

Sotto questo aspetto è indubbio che EXPO 2015 possa offrirci opportunità irripetibili, a partire dalla possibilità di realizzare una grande rassegna fieristica dedicata all’ortofrutta come da tempo auspichiamo ma non siamo mai riusciti a realizzare. Una manifestazione che non nasce in contrapposizione a nessun’altra fiera nazionale, ma che vuole assurgere legittimamente a punto di riferimento internazionale degli operatori del nostro settore. Il tempo non è molto e le cose da fare sono certamente tante e complesse ma, con il concorso di tutti, dobbiamo riuscire a cogliere questa straordinaria occasione: il nostro Paese ha bisogno di una unica e veramente internazionale manifestazione. Ogni giorno registro le lamentele, le preoccupazioni dei nostri associati. Un grido di dolore e spesso di rabbia, che il più delle volte rimane inascoltato. La sensazione di essere soli e non partecipi di un progetto di uno sviluppo sociale, culturale ed economico come vorremmo. Noi da una parte e la burocrazia dall’altra, una sfida continua da cui quasi sempre usciamo sconfitti. Eppure non ci arrendiamo, continuiamo a lottare contro le nefandezze di questo sistema contro funzionari pubblici che non rispondono alle mail, che si negano al telefono, contro Amministrazioni che fanno passare settimane e mesi per assumere provvedimenti che per noi sono vitali, per evitare che i controlli – che vogliamo – non finiscano per occupare dai tre ai sei mesi dell’attività delle nostre OP! Lo dico alla luce dell’indagine dai noi realizzata in ordine ai giorni lavorativi dedicati ai controlli effettuati da diverse Amministrazioni, che hanno interessato un campione di nostre Organizzazioni.

Ebbene, nel 2013, andiamo da un minimo di 58 a un massimo di 176 giorni lavorativi per OP, senza contare il numero di controllori coinvolti. Non voglio considerare il costo che i suddetti controlli comportano, ma ci piacerebbe che anche questo dato fosse reso pubblico e fosse parte integrante dell’iniziativa del Ministro Martina #campolibero, che approderà in Consiglio dei Ministri il prossimo 13 giugno. L’istituzione del registro unico dei controlli aziendali può essere un primo segnale importante, ma il resto lo fa la consapevolezza che anche le Amministrazioni sono al servizio del Paese, comprese le nostre imprese, e non di se stessi".