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30.06.2014
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Psr, De Ponti: “Serve un salto di qualità"
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Testata : AgroNotizie


(AgroNotizie) “Essendo ormai entrata nel vivo la Programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020 così come la definizione della Strategia nazionale Ocm ortofrutta che rimarrà in vigore almeno fino alla fine del 2015, è tempo di scelte importanti che saranno determinanti nei prossimi anni. Per questo chiediamo che sia garantita nei fatti alle Op e alle Aop la funzione che la riforma della Pac ha sancito nel 2013”. Così ha commentato il presidente di Unaproa Ambrogio De Ponti, alla vigilia degli appuntamenti che definiranno il prossimo quadro di riferimento anche per il settore ortofrutticolo.

“Siamo molto preoccupati che l’impegno profuso in sede comunitaria venga vanificato in sede di attuazione per colpa della burocrazia e di una volontà più o meno espressa di lasciare le cose così come stanno. Mi riferisco in particolare al problema della coerenza e complementarietà tra Ocm e Psr. Nella passata programmazione 2007-2013 le Op e i loro produttori associati sono stati indubbiamente penalizzati dalla demarcazione posta in essere per evitare il rischio del doppio finanziamento: non lo diciamo solo noi ma lo stesso ministero attraverso propri documenti. Questa esperienza è ormai conclusa definitivamente: serve un salto di qualità e per questo non vogliamo che la proposta ministeriale che si basa sulla possibilità di verifica attraverso un sistema informativo, di per sé positiva, in assenza di quest’ultimo, sia condizionata o vanificata per tornare alle precedenti norme di demarcazione che sono da rigettare in toto”.

“Non possiamo più accettare – ha proseguito De Ponti – che in nome dei controlli siano limitate le possibilità di accesso alle risorse comunitarie per i nostri associati. Ogni Op, in base alle sue dimensioni, è sottoposta annualmente a verifiche da parte delle amministrazioni pubbliche che impiegano complessivamente dai 50 ai 180 giorni lavorativi. Noi rimaniamo sempre a disposizione per collaborare ma credo, allo stesso tempo, che abbiamo tutto il diritto di ribellarci contro chi in nome di una presunta impossibilità di fare verifiche ci impedisce di accedere a risorse comunitarie. Piuttosto si organizzino meglio i controlli che già si fanno”.