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21.06.2016
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Sicurezza alimentare: secondo il rapporto del Ministero della Salute sui residui fitosanitari, l’ortofrutta italiana è libera da pesticidi al 99,5%

Schiavelli (UNAPROA): “Accogliamo con soddisfazione i risultati comunicati dal Ministero
della Salute, perché premiano gli sforzi fatti dai produttori italiani negli ultimi 20 anni per
garantire i consumatori”

L’ortofrutta in Italia è sicura. Lo confermano i dati del rapporto “Controllo ufficiale sui residui di
prodotti fitosanitari negli alimenti ”, pubblicato dal Ministero della Salute e relativo al 2014, da cui
emerge che il 99,5% dei campioni di ortofrutta analizzati è in regola con i limiti massimi
consentiti dalla normativa vigente. Non conforme dunque solo lo 0,5%, dove l’irregolarità rilevata
è spesso amministrativa o burocratica e non relativa all’utilizzo fuori soglia di prodotti fitosanitari.

“Il rapporto rilasciato dal Ministero legittima ciò che UNAPROA sostiene e promuove da sempre e
cioè che l’ortofrutta italiana, senza alcun dubbio, è sana”, afferma il Presidente Antonio
Schiavelli. “Inoltre” continua Schiavelli, “i dati emersi rappresentano un momento importante, di
vero e proprio patto di fiducia tra consumatori e produttori, perché testimoniano in maniera
concreta gli sforzi e lo straordinario adattamento del sistema di produzione ortofrutticolo alle
esigenze del consumatore e dell’ambiente”.

Un risultato così positivo per il consumatore italiano (la percentuale totale di irregolarità è ben al di
sotto della media europea), deriva anche da un aumento dei controlli da parte del Ministero della
Salute e degli organi preposti, segno dell’interesse del Governo a tutelare i consumatori italiani,
garantendo la sicurezza alimentare attraverso accertamenti costanti.

“Siamo passati da irregolarità pari al 5,6% nel 1993 al 2,1% nel 1996 e infine allo 0,5% nel 2014.
Certo è - continua Antonio Schiavelli - che alla base troviamo il lavoro delle Organizzazioni di
Produttori, che quotidianamente consente di raggiungere anche le imprese ortofrutticole più
piccole per metterle in condizione di disporre di servizi che altrimenti non potrebbero avere,
elevando così di fatto gli standard qualitativi e di sicurezza dei nostri prodotti”.

“L’impegno che ogni giorno le OP e le loro imprese agricole mettono nella propria attività”
conclude Schiavelli “consente di tutelare la salute del consumatore, senza prescindere dalla tutela
del paesaggio, da una dimensione etica del lavoro e dal rispetto dell’ambiente. Una buona notizia
per tutti gli italiani”.